Zuccheri
Il consumo di zuccheri dovrebbe essere ridotto al minimo in quanto incide negativamente sulla salute: lo afferma il gruppo di esperti dell’EFSA.
La valutazione EFSA nasce da una richiesta nel 2016 di 5 paesi Ue del Nord Europa: Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia.
Il gruppo di esperti ha condotto un’analisi di centinaia di studi scientifici ed è giunto alla conclusione che ‘in una dieta nutrizionalmente corretta, l’assunzione di zuccheri aggiunti e zuccheri liberi dovrebbe essere la più bassa possibile, il che è già in linea con le raccomandazioni correnti’, come dichiarato dal professor Dominique Turck, presidente del gruppo di esperti EFSA in materia di nutrizione umana, che ha condotto la valutazione. Ciononostante, ‘le evidenze scientifiche non ci hanno permesso di stabilire il livello massimo di assunzione tollerabile per gli zuccheri nell’alimentazione umana’.
Gli zuccheri a cui si riferisce EFSA sono tutti quelli alimentari, sia naturali sia aggiunti, presenti nell’alimentazione. Si tratta dei principali tipi di zuccheri (mono e disaccaridi) presenti nelle diete (come glucosio, fruttosio, galattosio, saccarosio, lattosio, maltosio e trealosio).
La nostra dieta comprende diverse categorie e fonti di zuccheri, che possono essere naturali o aggiunti. Gli “zuccheri aggiunti” sono zuccheri raffinati usati nella preparazione dei cibi e come zucchero da tavola. Gli “zuccheri liberi” includono sia quelli naturalmente presenti nel miele, negli sciroppi, nei succhi di frutta e verdura e nei succhi concentrati sia anche gli “zuccheri aggiunti”. ‘Gli “zuccheri totali” sono tutti gli zuccheri presenti nell’alimentazione, compresi quelli naturalmente presenti nella frutta, nelle verdure e nel latte.
La principale fonte di zuccheri nella dieta degli europei sono le bevande zuccherate. Concorrono agli eccessi anche succhi di frutta, prodotti da forno e dolci. Tra i bambini e i giovani fino ai 18 anni si aggiungono il latte zuccherato e i prodotti a base di latte.
Gli zuccheri sono una utile fonte di energia e alcuni tipi, come il glucosio, sono indispensabili per il corretto funzionamento di cuore e cervello. I carboidrati contenuti nei cibi amidacei possono essere usati anch’essi dall’organismo come fonte di glucosi, tuttavia la quantità assunta deve essere ben bilanciata, altrimenti potrebbero verificarsi disturbi e patologie anche gravi.
EFSA ricorda che il consumo di zuccheri è correlato a:
– carie. Gli zuccheri alimentari vengono metabolizzati dai microrganismi della placca in acidi organici che demineralizzano lo smalto e la dentina, causando successivamente la carie. Il saccarosio è anche noto per contribuire alla formazione della placca dentale,
– malattie metaboliche croniche. L’eccessiva assunzione di energia (non consumata) e il conseguente aumento di peso corporeo sembra essere il principale meccanismo attraverso il quale l’assunzione di zuccheri nella dieta può contribuire allo sviluppo di malattie metaboliche croniche.
In una infografica, EFSA indica la correlazione tra consumi di zuccheri e insorgenza di patologie (oltre alla carie, sempre presente):
– zuccheri aggiunti e liberi (dallo zucchero aggiunto in caffè, bevande e preparazioni casalinghe ai prodotti industriali): obesità, steatosi epatica, diabete di tipo 2, eccesso di colesterolo ‘cattivo’ (LDL), ipertensione,
– fruttosio: malattie cardiovascolari, gotta,
– bevande zuccherate: obesità, steatosi epatica, diabete di tipo 2, eccesso di colesterolo ‘cattivo’ (LDL), malattia cardiovascolare, gotta, ipertensione. Il consumo di bevande zuccherate è anche correlato a diabete gestazionale e sindrome del neonato sottopeso,
– succhi e nettari di frutta: obesità, diabete di tipo 2, gotta,
– dolci, torte e dessert, altre bevande zuccherate, compresi latte zuccherato e frappè, yogurt.
Il parere EFSA può aiutare gli Stati membri dell’UE a definire obiettivi/raccomandazioni nazionali efficaci..
Fonte
EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens (NDA),Dominique Turck, Torsten Bohn et al. Tolerable upper intake level for dietary sugars. 28.2.22. EFSA Journal https://doi.org/10.2903/j.efsa.2022.7074