Tè verde

Tè verde

Il tè è una bevanda che si ottiene per infusione delle foglie della pianta Camellia sinensis. La composizione del tè varia in funzione del clima, della varietà e dell’età della pianta, e del sistema con cui le foglie vengono trattate.

Il tè contiene numerosi principi attivi, come la caffeina (molto più concentrata nel tè nero), i polifenoli (flavonoidi, tannini), in particolare l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG) , principale responsabile delle proprietà del tè verde, vitamine del gruppo B, ma anche C e K, e molte sostanze aromatiche che conferiscono il gusto caratteristico a questa bevanda.

Il suo uso è diventato sempre più ampio e diffuso negli ultimi anni sia come bevanda sia, più recentemente, come estratti, presenti in integratori alimentari ma utilizzati anche per la preparazione di medicinali galenici.

Gli estratti sono preparati per estrazione dalle foglie mediante l’uso di solventi chimici organici.

Questi processi aumentano le concentrazioni di catechine rispetto a quelle presenti nella bevanda tradizionale, ma possono anche incrementare la concentrazione di potenziali contaminanti come residui di pesticidi e altre sostanze tossiche (ad es. i metalli pesanti).

Al tè verde sono attribuite proprietà neuroprotettive, antimicrobiche e antinvecchiamento, ma le azioni di maggiore interesse medico riguardano la prevenzione cardiovascolare ed oncologica.

Gli effetti positivi che il tè verde esercita sull’organismo sono attribuiti in larga misura alla elevata concentrazione di polifenoli.

A livello del sistema cardiovascolare il tè verde sembra ridurre la presenza di grassi e colesterolo nel sangue, inibire la formazione di coaguli, e rallentare lo sviluppo di aterosclerosi e malattie coronariche. Studi epidemiologici suggeriscono che possa concorrere alla riduzione del rischio di ictus.

L’attività antiossidante e antiangiogenica della componente polifenolica, in particolare dell’EGCG, potrebbe agire anche nella prevenzione dei tumori.

Il tè verde apporterebbe benefici anche al sistema respiratorio, in particolare contro i danni da fumo. Inoltre, il tè verde può accelerare il metabolismo dei grassi e degli zuccheri, facilitando la diminuzione del peso corporeo.

Queste possibili proprietà benefiche e la facilità di reperire il tè verde sul mercato hanno favorito il suo consumo sia come bevanda sia come estratti concentrati, spesso assunti come medicazione “fai da te”, in particolare come fonte di antiossidanti per il mantenimento di un buono stato di salute o per favorire la perdita di peso.

Oltre alle possibili proprietà benefiche del tè verde, esiste una documentata letteratura che indica come un uso improprio o eccessivo possa determinare l’insorgere di effetti avversi che in certi casi possono essere gravi.

Le foglie di tè per infuso sono sicure solo se tutta la filiera di produzione rispetta le norme di sicurezza e i controlli di qualità. In caso contrario, è possibile che siano presenti contaminanti (per esempio residui di pesticidi, metalli pesanti).

L’assunzione di infusi di tè verde o dei suoi estratti può essere sconsigliata per la presenza di principi attivi naturalmente presenti in questa pianta.

Il tè verde contiene caffeina (specialmente le foglie giovani) che, se assunta in eccesso, può causare nervosismo, ansia, tremori, battito cardiaco irregolare.

I tannini presenti nel tè verde sembrano ridurre l’assorbimento del ferro dagli alimenti e irritano la mucosa gastrica, quindi le persone anemiche o che soffrono di ulcera peptica o di reflusso acido dovrebbero limitarne il consumo.

principi attivi presenti nel tè verde possono interagire con molti farmaci sia diminuendo sia aumentando la loro attività e/o tossicità. Tra i farmaci con cui sono state riportate interazioni ci sono antibioticianticoagulanticontraccettivi oraliansioliticichemioterapiciantipertensivi.

Per esempio, la vitamina K presente nel tè verde può rendere inefficace la terapia con anticoagulanti, per contro la contemporanea assunzione di acido acetilsalicilico può aumentare il rischio di sanguinamento.

La caffeina può ridurre gli effetti sedativi degli ansiolitici e aumentare la pressione arteriosa.

L’assunzione di tè verde in forma di bevanda diminuisce l’effetto antipertensivo del beta-bloccante nadololo, come conseguenza della drastica riduzione (-75%) della sua concentrazione nel sangue.

Riguardo i farmaci chemioterapici antitumorali, le catechine del tè verde ne alterano la farmacocinetica e di conseguenza l’efficacia.

A livello mondiale sono riportate segnalazioni di reazioni avverse gravi (tossicità epatica acuta) associate all’assunzione di prodotti a base di tè verde e potenzialmente riconducibili alle catechine in esso presenti.

L’analisi di queste segnalazioni stabilisce una probabile associazione tra estratti di tè verde e rischio di sviluppare epatotossicità rara e imprevedibile. Sembra che pre-esistenti problemi epatici, idiosincrasia e la suscettibilità genetica siano fattori fondamentali nel determinare il manifestarsi dell’effetto epatotossico. Alla base di questa tossicità potrebbe esserci l’inibizione di alcuni enzimi del metabolismo dei farmaci (in particolare dell’enzima CYP3A4) da parte delle catechine del tè verde. La potenziale epatotossicità del tè verde (estratti ma talvolta anche bevanda) si può manifestare dopo ingestione di grandi quantità e per lunghi periodi. La maggior parte dei casi si presenta con i sintomi di un’epatite acuta e solitamente la sospensione dell’assunzione del prodotto risolve i segni e i sintomi del danno epatico, tuttavia in alcuni rari casi i pazienti hanno sviluppato una malattia molto grave.

Sebbene ancora frammentaria e incompleta, la letteratura scientifica sulla grave epatotossicità da ingestione di estratti di tè verde consente di identificare tra i fattori che contribuiscono agli effetti epatotossici: la concentrazione di catechine nelle preparazioni; la dose assunta; l’assunzione a digiuno o a stomaco vuoto.

Raccomandazioni:

– i pazienti affetti da problema epatico dovrebbero consultare un medico prima di utilizzare prodotti contenenti estratti di tè verde;

– in caso di sintomi relativi a problemi epatici (ad es. ittero, dolori addominali, urine scure) i pazienti devono sospendere l’assunzione di prodotti a base di tè verde e consultare un medico;

– i prodotti a base di tè verde devono essere utilizzati solo da soggetti adulti e sempre “a stomaco pieno” così da ridurre il rischio di sviluppare effetti collaterali (i polifenoli del tè verde sono assorbiti molto più facilmente a digiuno e a stomaco vuoto).

Fonte

Am. J. Epidemiol. 2008; 167: 71-7.

Carcinogenesis 2006; 27: 1310-5.

Clin. Pharmacol. Ther. 2014; 95: 432-8.

JAMA 2006; 296: 1255-65.

Toxicol. Rep. 2020; 7: 386-402.

https://www.farmacovigilanza.eu

https://www.epicentro.iss.it/fitosorveglianza/vigierbe

I commenti sono chiusi.