Piramide alimentare
Che voi siate dei semplici appassionati, curiosi, o quantomeno coscienti delle vostre abitudini alimentari, vi sarà capitato di imbattervi almeno una volta nelle piramidi alimentari.
La piramide è la rappresentazione grafica di una alimentazione sana ed equilibrata. Indica infatti le corrette proporzioni dei cibi: i cibi da consumare più spesso sono rappresentati alla base della piramide mentre man mano che si salgono i gradini vengono indicati quelli da consumare con minor frequenza.

La prima piramide alimentare risale al 1972, anno in cui in Svezia si ebbe l’idea di schematizzare (raggruppandoli) le categorie di alimenti maggiormente rappresentate nel contesto di un’alimentazione non solo nutriente, ma anche economicamente sostenibile.
La piramide era organizzata in modo da presentare alla base quegli alimenti di uso comune (latte, formaggio, cereali, patate, pane) che venivano considerati le fondamenta di un’alimentazione bilanciata, seguite poi da alimenti considerati supplementari quali frutta e verdura, e poi ancora carne, pesce ed uova.

Successivamente nel 1992 l’USDA (Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti) pubblicò la prima piramide ufficiale.
La piramide era organizzata in 6 sezioni: le fondamenta erano rappresentate da pane, cereali, riso e pasta, e salendo da frutta e verdura, poi fonti proteiche quali yogurt, formaggio e latte assieme ad uova, carne, pesce e frutta oleosa.
In cima i condimenti (oli) e gli zuccheri.
Ovviamente questo primo prototipo non fu esente da critiche nel corso degli anni, cosa che ha portato ad una revisione prima (2005) ed infine ad un drastico cambiamento grafico con il passaggio al piatto di Myplate.
E l’Italia?

L’Italia ha di recente (circa 2011) rilasciato tramite l’INRAN la sua versione più aggiornata di piramide alimentare, con alcune peculiarità interessanti che la caratterizzano:
- L’attività fisica alla base di uno stile di vita salutare (accompagnata dalla convivialità, che rientra sicuramente nel concetto di benessere psicologico di un’alimentazione che unisce invece di dividere);
- Una dieta nel complesso basata sul principio di inclusione, piuttosto che esclusione, e fondata sull’impiego di frutta/verdura/cereali integrali e tutti gli alimenti tipici della dieta mediterranea;
- L’impiego di spezie per insaporire senza dover esagerare col sale;
- La presenza di latte e derivati, soprattutto se magri;
- La riduzione al minimo dell’impiego dei salumi (facenti parte della categoria delle carni trattate/lavorate), ed al contempo la presenza settimanale di carni magre/legumi/pesce e crostacei e/o molluschi.
Attività Fisica
Quasi tutte le piramidi presentano alla base la voce: “Attività fisica”.
Per attività fisica si intende, in realtà, non propriamente l’attività sportiva MA il semplice atto di muovere la muscolatura in una maniera svincolata dalle dinamiche sportive: non un allenamento fisico, quindi, ma quello che può riassumersi nella classica regola dei circa 4000 – 6000 passi giornalieri pari a mezz’ora di passeggiata quotidiana.
Perché questa viene posta proprio alla base?
Perché ci sono sempre più evidenze dell’importanza di una costante attività motoria, per tutta una serie di motivi che vanno dalla salute cardiovascolare, al contrasto della demineralizzazione ossea e del diabete, dato che la muscolatura ha un ruolo centrale nel mantenimento della salute metabolica.
Anche in questo caso, esiste una controparte della piramide alimentare, che prende il nome di piramide dell’allenamento.

Giampietro M, Spada R, Caldarone G – Aggiornamenti in tema di sovrappeso corporeo e obesità. Mediserve Ed, 2001
Ciò che risulta fondamentale quindi, per mantenersi in salute, è di mantenersi mediamente attivi durante la giornata, dedicando poi parte del proprio tempo settimanale a sedute di attività aerobica (che non significa automaticamente o solo corsa, bada bene!) e ad esercizi collegati con la forza, flessibilità ed equilibrio.